Coach Bottini e Shapovalov offrono particolari esclusivi
 

Dante Bottini ha visto Shang Juncheng giocare a tennis per la prima volta quando aveva quindii anni. Bottini era allora il coach del cileno Nicolas Jarry, che si allenava con il teenager. Semplice la sua prima impressione di "Jerry".

"Straordinario - ha detto Bottini ad ATPTour.com -. Un ragazzo gentile, un ottimo giocatore. Certo era molto giovane, ma avevo capito già allora che aveva un grande potenziale".

In breve tempo, Shang ha dimostrato che l'argentino non si era sbagliato. A 17 anni, all'Australian Open 2023, il cinese è diventato il primo giocatore della sua nazione a vincere un match nella storia del torneo dopo aver superato le qualificazioni per la prima volta in uno Slam.

"Sono un po' sorpreso che le cose stiano andando così velocemente, ma allo stesso tempo penso che il lavoro duro con il mio team abbia pagato" ha detto Shang.

Già da qualche anno Shang è stato considerato una grande promessa. Figlio di due atleti professionisti - il padre Shang Yi ha giocato a calcio e la madre Wu Na ha vinto il titolo mondiale di tennis tavolo - si è allenato nella divisione cinese dell'accademia di Emilio Sanchez prima di trasferirsi in Florida a 12 anni. A 15, poi, Shang si è spostato alla IMG Academy e a 16 è diventato numero 1 del mondo junior.

Attraverso la IMG, Shang ha avuto la possibilità di allenarsi con alcuni dei migliori giocatori del mondo, compreso Denis Shapovalov. 

"Già la prima volta che ci siamo allenati insieme - ed è passato ormai un po' di tempo - mi era molto piaciuto il suo approccio. Tanti junior forti sviluppano un atteggiamento un po' arrogante - ha detto Shapovalov -. Lui invece era completamente diverso. Era sempre molto sorridente, felice di essere in campo. Ha un talento incredibile, ma penso che in campo lavori molto bene".

Il suo modo di giocare, oltre al chiaro talento con la racchetta, ha attirato l'attenzione di Bottini. "E' stato sempre molto intelligente - ha detto -. Ovviamente a 15 anni non aveva abbastanza potenza fisica, ma prendeva decisioni durante i punti che ti facevano dire: wow".

Nel 2022, Shang ha guadagnato quasi 500 posizioni nei Pepperstone ATP Rankings passando dalla posizione numero 666 alla 184. Dopo l'Australian Open ha toccato il best ranking di numero 165, ma non si è montato la testa. E non l'ha fatto nemmeno il suo team. Stanno prendendo ogni giorno come un'occasione per imparare e per migliorare. E in questo Bottini ha una grande esperienza.

L'argentino ha lavorato per quasi un decennio con Kei Nishikori, che ha aiutato a salire fino alla posizione numero 4 nel ranking mondiale.

"Ricordo che non affrettare le cose ci aveva aiutato. E stiamo cercando di fare lo stesso per sviluppare il gioco di Shang - ha detto Bottini -. Jerry ha 17 anni, ha un gran tennis ma sta ancora crescendo come persona. Dobbiamo essere molto attenti e guidarlo sulla buona strada".

Bottini ha cominciato a lavorare con Shang durante l'ultima pre-season. Il cinese ha presto apprezzato l'opportinità di lavorare con il coach che ha seguito anche l'ex numero 3 del mondo Grigor Dimitrov.

"Sono molto fortunato ad avere Dante al mio fianco. Le sue opinioni significano molto per me. Ci confrontiamo spesso su come giocare - ha detto Shang -. Nel team siamo tutti d'accordo che è tutta una questione mentale, perché tutti sanno giocare bene e allora avere l'approccio positivo nei momenti importanti può cambiare la partita".

Bottini ha spiegato che certo questo non basta, ma instillare subito questa consapevolezza può aiutare in futuro la carriera di Shang.

"Tutti gli esercizi che facciamo servono per farlo venire un po' più avanti - ha detto Bottini -. Non dico scendere a rete, ma essere un po' più aggressivo. Lo sta facendo benissimo in allenamento, e anche in partita. In campo è sempre molto positivo e con una mentalità aggressiva. Per questo secondo me sta giocando così bene e chiudendo le partite nel modo in cui le sta chiudendo".

Qualificarsi e poi giocare il primo Slam, ha detto Shang, "è stato diverso [da tutto quello che avevo vissuto prima]. Ero un po' teso, ma allo stesso tempo è uno dei più bei momenti della mia carriera finora. Per te è tutto un processo di apprendimento".