Il #NextGenATP italiano ha festeggiato il primo titolo nell'ATP 500 di Amburgo

Lorenzo Musetti è diventato il decimo giocatore a vincere il suo primo titolo ATP nel 2022 quando ha sconfitto 6-4, 6-7(6), 6-4 Carlos Alcaraz nella finale dell'Hamburg European Open. ATPTour.com ha intervistato il ventenne azzurro dopo questo grande risultato, per parlare del suo rapporto con il coach Simone Tartarini, del perché considera suo nonno un idolo e della sua playlist pre-partita.

Cosa significa per te aver vinto il primo titolo dell'ATP Tour?
E' un sogno. Ho sempre desiderato vincere un torneo, finora non ne avevo mai avuto l'opportunità. Prima di Amburgo ero arrivato al massimo in semifinale. Sono davvero felice di come è andata, abbiamo fatto un lavoro straordinario.

Hai iniziato benissimo la carriera ma non eri, appunto, ancora mai arrivato in finale prima di questo torneo. Vincere un titolo è stata una motivazione forte e quanto?
Non avevo mai avuto la possibilità di giocare una finale, vincere il titolo alla prima è davvero fantastico. Non ho parole per descrivere come mi sento. E' qualcosa che sogni fin da bambino, le emozioni di questa finale resteranno a lungo nella mia mente e nel mio cuore.

Hai parlato spesso del rapporto con il tuo coach Simone Tartarini. Quanto è stato importante nella tua crescita come persona e come giocatore?
Io e Simone siamo una cosa sola. Abbiamo un rapporto speciale, più come quello che c'è tra un padre e un figlio. Ho sempre creduto in lui come persona e come allenatore. Ha sempre provato a migliorarmi in campo e fuori, a farmi crescere nel migliore dei modi. E' quello che mi serve per essere competitivo oggi. Voglio ringraziarlo per tutto il sostegno che mi ha dato.

Hai detto che tuo nonno è il tuo eroe. Puoi spiegarci perché?
Era una persona molto onesta, genuina, mi auguro che in futuro potrò essere come lui. E' triste che sia morto molto tempo fa, perché non ha potuto vedere quello che sono diventato. E' dura pensarci, ma mi piace descriverlo come il mio eroe.

Ora che hai vinto un titolo, qual è il prossimo obiettivo e perché?
Vincerne un altro la prossima settimana! E poi cercare di vincerne sempre di più. Cercare di giocare ancora meglio di quanto fatto qui in finale, di migliorare e avere la capacità di mantenere questo livello per tutto l'anno. Spero che potrò alzare ancora altri trofei.

Qual è la tua più grande passione al di fuori del tennis? Puoi dirci qualcosa in più?
Mi è sempre piaciuto ascoltare musica. Sono sempre con le cuffie, con l'altoparlante in camera e viaggio sempre con tante cose che hanno a che fare con la musica. Probabilmente mio padre mi ha trasmesso questa passione fin da bambino, soprattutto per la musica più vecchia, il rock degli anni Ottanta e Novanta. Spero un giorno di poter assistere a un concerto di un artista rock, perché non ne ho ancora avuto la possibilità.

Ci hai parlato della tua passione per il rock classico. Quali canzoni aveva nella tua playlist prima della finale?
Prima del match ho la mia playlist. E' di una delle mie band preferite, i Linkin Park. Oggi ho ascoltato molte loro canzoni, la più memorabile è Papercut che mi ha dato energia extra durante il riscaldamento.

Hai ottenuto già tanto a soli vent'anni. Qual è la più importante lezione che hai imparato in carriera finora?
Che il duro lavoro paga e non puoi mai programmare quando certe cose succedono. Quando te le aspetti non accadono. Quando non fai programmi e ti limiti a lavorare, allora le cose vengono. Penso sia questa la cosa più importante per me.
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