L’italiano è alla seconda presenza in quel di Milano

Dodici mesi fa, Lorenzo Musetti fece il suo debutto alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, dove diede ai tifosi un assaggio del suo entusiasmante potenziale.

Da quel momento, il ventenne è cresciuto come giocatore e arriva a Milano, nel grande evento dedicato agli under 21, come testa di serie numero 1. Nell’arco di quest’anno, Musetti ha esplorato nuovi orizzonti. Ha centrato il primo titolo nel Tour in quel di Amburgo a luglio, prima di toccare il proprio best ranking alla posizione numero 23 nei Pepperstone ATP Rankings dopo la cavalcata che lo ha visto trionfare a Napoli in ottobre.

È stato un secondo anno fruttuoso nel Tour per Musetti, che è soddisfatto del percorso intrapreso.

“Sto imparando tanto in ogni partita, ogni giorno nel Tour,” ha detto Musetti ad ATPTour.com. “Credo che sarà così per il resto della mia carriera. Ci saranno sempre alti e bassi, ma bisogna essere forti quando va meno bene e al tempo stesso celebrare i momenti positivi. Penso sia parte della mia esperienza e della mia crescita”.

“Credo che ognuno abbia il proprio processo. Jannik [Sinner] e Carlos [Alcaraz], sono già da Top 10, che già comporta un livello di gioco altissimo. Io non sono ancora lì, ma ci sto lavorando. Sicuramente non devi aspettare i 24 o i 25 anni, ci si può arrivare anche a 20, 21 o 22. Credo che la cosa più importante sia non mettersi fretta. È necessario avere i propri obiettivi e la fame per metterci lavoro e sacrificio, fare esperienza ti permette di raccogliere tante dritte per raggiungere il top”.

Dopo un inizio di stagione importante, condito dal successo all’ATP Challenger di Forlì, c’è stata una flessione nei risultati e nelle performance di Musetti. È arrivato all’ATP 500 di Amburgo con sei sconfitte consecutive alle spalle ed è stato vicino a subire la settima quando è finito sotto di un set contro Dusan Lajovic nel match d’esordio. Ad ogni modo, l’italiano è stato capace di ribaltare l’incontro e trovare una vittoria che ha dato molta fiducia.

“Non è stato un periodo facile per me perché non stavo vincendo molto,” ha detto Musetti. “Non riuscivo a trovare costanza nel vincere o giocare partite ad alto livello, ma stavo giocando bene. Dusan era davvero in forma. Ho salvato due match point e ho lottato fino alla fine. Mi ha dato sensazioni positive e speranza per tutto il resto del torneo. Credo mi abbia ispirato a lottare fino all’ultima palla, cosa che ho fatto anche in finale. Penso che la chiave per vincere un torneo così importante sia stata questa”.

Dopo essere sopravvissuto allo spavento del primo turno, il ventenne ha eliminato Emil Ruusuvuori, Alejandro Davidovich Fokina e Francisco Cerundolo, prima di sconfiggere il diciannovenne Carlos Alcaraz e vincere il titolo. Il trionfo è stato un momento storico per Musetti.

“Concludere la partita è stato davvero difficile perché Carlos è un lottatore e un giocatore incredibile,” ha detto Musetti analizzando la finale. “Carlos è piuttosto famoso per le sue rimonte: è una guerra. Devi ucciderlo. Sembrava impossibile concludere la partita, non finiva mai. Quando ho realizzato che aveva sbagliato con il rovescio sul match point mi è sembrato un sogno; mi sentivo davvero fiero di me stesso per tutti i sacrifici ed il duro lavoro fatto nel corso dell’anno”.

Musetti, che ha come coach Simone Tartarini da 11 anni, è parte di un’emozionante batteria di future stelle italiane nel Tour, con 10 giocatori su 20 all’interno della top 200 che hanno 21 anni o meno.

Il ventenne toscano ha rivelato di essere emozionato dal successo del suo Paese e di essere pronto a lottare contro i suoi compagni, con i quali spende molto tempo nel Tour: “Ci sono tanti italiani ora, come [Francesco] Passaro, [Giulio] Zeppieri,” ha detto Musetti. “Alcuni sono ottimi amici e sono molto curioso di giocare sia in coppia che contro di loro”.

“Ci sono un sacco di giocatori della nuova generazione che possono produrre ottimo tennis e tanti risultati. Credo che stiamo condividendo tanti bei momenti, dentro e fuori dal campo. Sicuramente lo faremo per il resto delle nostre carriere. È plausibile che termineranno insieme; sono molto contento di far parte della Next Gen”.

Quando non gioca, Musetti ama ascoltare i classici del rock, con i Linkin Park nella lista delle sue band preferite. La musica è una passione trasmessagli dal padre, il quale era solito ascoltare musica rock degli anni ’80 e ’90 con lui.

Musetti spera di trarre ispirazione dai suoi eroi musicali e mettere in piedi uno show davanti al pubblico di casa nell’Allianz Cloud Arena di Milano la prossima settimana. Lui stesso sente che se toccherà le corde giuste, ci sarà il potenziale per seguire le orme di Hyeon Chung, Stefanos Tsitsipas, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, alzando il trofeo alla fine della rassegna.

“La scorsa stagione è stato bello. Un pubblico ed un posto perfetti. Un’arena davvero bella, con una grande atmosfera specie per un italiano,” ha detto Musetti. “Si poteva sentire il pubblico davvero coinvolto nella partita, per cui per noi è stato davvero bello. I risultati non sono stati quelli sperati, ma non vedo davvero l’ora di giocare nuovamente a Milano. So che sono uno dei favoriti per passare i gironi. Alla fine, spero di essere io il campione”.