Per Jiri Lehecka, il successo a livello sportivo è una questione di famiglia. Suo padre era nuotatore e sua madre una stella dell’atletica leggera. Sebbene il ragazzo proveniente dalla Repubblica Ceca praticasse lo sci, il nuoto e la corsa, il tennis è sempre stato la sua prima passione. Lehecka ha mosso i primi passi su un campo a tre anni con sua nonna, la quale è stata tennista a livello nazionale, prima di diventare professionista nel 2020.

Adesso il ventenne ceco occupa la posizione n. 74 dei Pepperstone ATP Rankings ed è pronto a lasciare il segno dopo una stagione d’impatto nell’ATP Tour, iniziata a febbraio in quel di Rotterdam.

“La settimana di Rotterdam è stata incredibile perché mi ha permesso di iniziare l’anno abbastanza bene,” ha detto Lehecka ad ATPTour.com. “Mi sono qualificato in Australia. Ho perso al primo turno in quattro set, quindi la stagione è partita col piede giusto. Dopo ho avuto qualche settimana dove non ho giocato un buon tennis. Non rendevo al mio livello e mi trovavo male in campo. Poi il mio coach mi ha raggiunto a Rotterdam. Abbiamo apportato alcuni miglioramenti lavorando sodo, ottenendo quella splendida settimana. È stata un po’ una sorpresa, ma mi sono goduto quei momenti”.

Nel corso di quella settimana di grande tennis, Lehecka ha ottenuto la qualificazione nel torneo ATP 500, prima di battere Denis Shapovalov al primo turno. Ha poi sconfitto Botic van de Zandschulp e Lorenzo Musetti, prima di essere sconfitto da Stefanos Tsitsipas in semifinale.

“Nelle qualificazioni ho battuto due ottimi giocatori. Staccare un pass per il primo turno in un torneo ATP non è facile,” ha ammesso Lehecka. “Ho battuto Corentin Moutet nell’ultimo turno di qualificazioni. Personalmente, la miglior vittoria è quella arrivata contro Musetti. È quella che mi ha permesso di entrare in Top 100. Nel complesso, tutti i match sono stati fantastici, delle grandi esperienze, ma se dovessi sceglierne uno direi quello. All’inizio non sapevo che la vittoria mi avrebbe permesso di entrare nei 100, ma nell’intervista post-partita mi hanno detto: ‘Congratulazioni, con questa partita sei riuscito ad entrare in Top 100’ ed io ho risposto ‘Wow, davvero? Incredibile’”.

Dopo aver ottenuto questo successo, per Lehecka si sono aperte le porte di altri eventi del Tour. Ad ogni modo, il ventenne ceco, che ama giocare ai videogiochi e fare escursionismo in montagna, non è riuscito ad ottenere i risultati desiderati nelle settimane successive a Rotterdam.

Lehecka crede che ciò sia parte del processo di crescita, essendo aumentata la pressione a cui l’ATP Tour ti sottopone.

“Ho 20 anni, per cui quando sono entrato in Top 100 è stato incredibile,” ha detto Lehecka. Non ho giocato il mio miglior tennis dopo Rotterdam. Devo dire onestamente che per me è stata soprattutto un’esperienza. Ho goduto delle prime volte nei grandi tornei a cui prima non potevo partecipare. Ho giocato le qualificazioni a Monte Carlo, vincendole. Sono entrato nel tabellone principale. Si tratta di tutte ‘prime volte’ e ho provato ad abituarmi al livello. Ho provato a rendermi conto dell’idea di essere in Top 100, cercando di affinare sempre di più il mio gioco.

“Molti dei ragazzi nell’ATP Tour hanno esperienza da vendere e sono molto intelligenti in campo. Sono davvero costanti. Non ti danno molte opportunità per incrementare il tuo tennis, quindi giocare con loro è molto difficile soprattutto a livello mentale”.

Nonostante questo, a Lehecka non è servito molto per tornare ad esprimersi al suo miglior livello, con il ceco che ha trovato il primo trofeo sul suolo di casa nel mese di agosto, a Liberec. Essendo cresciuto a soli 30 minuti da questa città, la vittoria ha avuto un significato speciale.

“Quando ero giovane giocavo a Liberec. Mi sono divertito molto lì perché conoscevo tante persone,” ha raccontato Lehecka. “Si trova a 30 minuti di macchina da casa, per cui è anche comodo arrivarci. Il tifo è stato semplicemente incredibile. Il modo in cui mi hanno supportato in tutto il torneo, soprattutto in semifinale ed in finale, è stato pazzesco e sono davvero grato di aver fatto questa esperienza davanti al pubblico di casa”.

“Sono molto contento che in Repubblica Ceca ci siano cinque o sei tornei dell’ATP Challenger Tour e che possiamo giocare lì con il pubblico di casa a sostenerci. Il Challenger Tour è una fase molto importante del percorso di tutti. Ho vinto il mio primo titolo di questo circuito l’anno scorso in Finlandia. Trionfare lì è stato uno dei momenti più importanti della mia vita. Credo sia molto importante per il tennis”.

Avendo come obiettivo la qualificazione alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals 2022 sin da inizio stagione, Lehecka sbarca a Milano determinato per concludere in bellezza il suo anno, dopo aver mancato il pass per l’Allianz Cloud nel 2021.

“L’anno scorso avrei concluso la stagione come prima riserva per le Next Gen Finals, per cui ho scelto di giocare un altro torneo piuttosto che attendere qualche cambiamento. Sono stato un po’ sfortunato,” ha detto Lehecka. “Giocare le Next Gen Finals è frutto di un anno importante, significa che hai fatto molti punti che ti hanno portato qui. Quando ho cominciato la mia stagione in Australia, uno dei miei obiettivi e sogni era giocare questo torneo”.

Lehecka ha diversi ricordi delle edizioni precedenti, avendo visto Stefanos Tsitsipas, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz alzare il titolo a Milano. Il ventenne ceco spera di seguire le loro orme e continuare la sua strada verso il successo.

“Ho visto l’evento varie volte. Lo guardo dall’inizio. Guardo l’andamento di questi ragazzi, il loro gioco,” ha ammesso Lehecka. “Per me è uno dei tornei più importanti ed è molto bello esserci. Farò il possibile per ottenere grandi risultati qui”.

“Avere la chance di ritrovarmi in questa posizione, nella Top 60 con la possibilità di giocare le Next Gen Finals, è una grande motivazione per me. Mi fa capire dove potrei arrivare tra uno o due anni. Mi dà grande motivazione per il futuro. Dico a me stesso: ‘Sono qui ora, pensa dove potrò essere quando avrò 25 o 26 anni’”.