Michelsen vicino al momento della scelta: vincere partite è il suo obiettivo numero 1

Sta andando tutto molto velocemente per il teenager californiano Alex Michelsen. Tre settimane fa, era numero 250 nei Pepperstone ATP Rankings. Due settimane fa ha vinto il Challenger di Chicago battendo l'ex numero 4 del mondo Kei Nishikori nei quarti. La scorsa settimana ha raggiunto la prima finale ATP a Newport nel suo secondo torneo del circuito maggiore. A 18 anni è diventato numero 140 del mondo. E non si fermerà qui.
"Se due settimane fa mi avessero detto che sarei passato da numero 250 a 140 non ci avrei creduto - ha detto Michelsen ad ATPTour.com alla vigilia dell'Atlanta Open, dove è entrato nel main draw grazie a uno special exempt -. E' il risultato di tutto il duro lavoro che ho fatto, ecco perché sta succedendo".
DA un po' Michelsen si è impegnato a giocare per i Bulldogs, la squadra della University of Georgia. Ma in quel momento giocare nel main drae l'Atlanta Open sembrava un'eventualità molto remota. Ora il torneo potrebbe avere un ruolo decisivo nell'indirizzarlo verso la scelta di iscriversi al college o passare professionista. "Non sono ancora sicuro al 100% di quello che farò - ha detto -, ma devo prendere una decisione il prima possibile. Non ho ancora avuto la possibilità di parlarne con i miei genitori, perché preferiscono farlo quando sarò tornato a casa. Per ora aspetto e mi concentro sul tennis. Guardando all'estate, ora che sono numero 140 del mondo, avrò la possibilità di ottenere qualche wild card. Il periodo prima dello US Open dovrebbe essere fantastico".
La settimana scorsa a Newport, Michelsen ha eliminato il campione in carica Maxime Cressy, il numero 59 del mondo Mackenzie McDonald e il quattro volte vincitore del torneo John Isner. Non stupisce, dunque, che abbia definito l'erba la sua superficie preferita.
"Newport ha dimostrato che posso mantenere il livello di un grande giocatore come Mackenzie McDonald e con John [Isner], che ha il miglior servizio di sempre nel circuito. E' stato bello" ha detto.
"Giocare sull'erba mi è sempre piaciuto, dopo Newport è la mia superficie preferita. Ma ora mi concentro sul cemento, dove ho vinto nove delle ultime dieci partite giocate. Spero di poter avviare una nuova aerie positiva".
Isner, che ha giocato quattro anni alla University of Georgia e non ha mai rimpianto la sua decisione di rimandare il passaggio al professionismo, ha detto che Michelsen è più avanti nel suo sviluppo e a 18 anni sarebbe già pronto per il circuito ATP, se questa dovesse essere la sua decisione.
"Gioca molto bene, sembra che abbia grande fiducia - ha detto Isner -. Mi colpisce, è un ragazzo che va in campo ogni volta per competere, convinto di poter vincere. Nel lungo periodo questo lo aiuterà molto. Ha già vinto tanto, ora è in un periodo positivo. Dipende tutto da lui, ma qualunque cosa deciderà di fare non credo sarà una scelta sbagliata. Non cercherò di convincerlo in un senso o nell'altro".
Michelsen incontrerà di nuovo Cressy al primo turno anche ad Atlanta, per la seconda settimana di fila.