Come il baseball e Shohei Ohtani hanno aiutato la cavalcata di Tseng

Il ventunenne di Taipei è al debutto in quel di Milano
Durante la sua fase di crescita, non c’era uno sport che non piacesse a Chun-Hsin Tseng. Il baseball, nonostante fosse uno degli sport più popolari della sua città natale Taipei, in Cina, non era in cima alla lista.
“A scuola non avevamo il baseball originale, ma si doveva colpire la palla e le regole erano tutto sommato simili,” ricorda Tseng. “Mi piaceva tantissimo la sensazione di colpire la palla e correre verso le basi, ecco perché ho cominciato da molto giovane”.
Alla fine, Tseng non si è mai addentrato appieno in questo sport. È stata la pandemia da Covid 19 a permettergli di iniziare a guardare video del baseball su internet. Una volta cominciato, è diventato parte integrante della sua vita. Nonostante oggi Tseng sia un professionista del tennis, il baseball ha alimentato parte dei suoi successi sul campo.
Alcuni giocatori si scaldano andando in bicicletta, in palestra o calciando un pallone. Tseng si prepara come se fosse un lanciatore.
“Adesso seguo gli highlights del baseball tutti i giorni. Mi piace davvero tanto, così come mi piace lanciare,” ha detto Tseng, che viaggia con un guanto da baseball. “Lo faccio sempre prima degli allenamenti. È utile per scaldare la spalla. I movimenti sono simili al servizio, mi ha aiutato anche in quello”.
Per Tseng il baseball è più di un riscaldamento fisico. Uno dei protagonisti delle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals è diventato un grande fan di una delle stelle più luminose di questo sport, il giapponese Shohei Ohtani.
“È bellissimo seguirlo. Lo ammiro molto e ho letto un libro su di lui, cercando di capire come posso migliorare e seguire il suo esempio,” ha dichiarato Tseng. “Penso innanzitutto che abbia lavorato duramente. Aveva obiettivi importanti sin da giovane ed è molto bravo nel programmarsi”.
“Ha un sacco di buoni piani in mente e li segue con costanza, per questo è tra i migliori”.
Uno degli obiettivi più importanti per Tseng quest’anno era di qualificarsi per le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals. Missione compiuta.
“Credo che sia bello portare tutti i migliori giovani atleti in un unico contesto e farli competere,” ha detto Tseng. “Giocheremo soltanto quattro game, cinque set. Sarà veloce per cui dovrò abituarmi a mettere il match sui binari giusti rapidamente”.
Il ventunenne di Taipei, attualmente al numero 90 dei Pepperstone ATP Rankings, ha come obiettivo l’ingresso in Top 50 nel 2023. Per adesso però, ha intenzione di godersi quanto raccolto quest’anno. Lo scorso dicembre, Tseng ha sfondato il muro della Top 200 per la prima volta in carriera, e ora è tra i protagonisti a Milano.
“Per me è stato un viaggio incredibile perché orbitavo tra la posizione 280 e la 300. Sono rimasto bloccato lì per due o tre anni. È stata dura,” ha detto Tseng. “Improvvisamente, da novembre dell’anno scorso ad oggi sono entrato in Top 100. È stato sorprendente perché non pensavo di arrivarci così rapidamente. Ancora adesso mi risulta difficile crederci”.
“Prima in campo ero sempre molto confuso, sbagliavo le decisioni e le cose non andavano bene. Ho semplicemente continuato a lavorare sodo e migliorarmi perché credevo che quello mi avrebbe portato ad un alto livello”.